Cultura - Il viaggio dell'Eremita

“Risorse umane” di Alessandro Capuozzo, un libro che dona un messaggio di speranza

È stato presentato il 9 giugno, presso lo spazio Nea di via Costantinopoli, a Napoli, il libro “Risorse umane” di Alex Capuozzo, edito da Graus Edizioni.

Con lʼautore era presente lo scrittore Luigi Bartalini. Tante le emozioni e per una serata allʼ’ insegna dellʼ’ allegria, della vitalità e della condivisione.

L’opera esplora con garbo il mondo degli umani sentimenti, raccontando una storia in cui ognuno troverà di certo un frammento del proprio vissuto.

 Un libro scritto con il ritmo di un film o di una serie tv, che si lascia leggere veloce e agile, con il sottofondo ideale di musica di grande qualità suggerita fra le righe dallo stesso autore.

“Risorse Umane” è il tentativo leggero ma mai banale di vedere sempre il bicchiere pieno, di accettare il proprio passato e di andare oltre.

C’è il titolo di un disco dei R.E.M., il celebre gruppo di Athens, Georgia, che ben si ricollega alla metafora insita in questo romanzo eclettico, “Fables of Reconstruction” che, secondo l’organizzazione visiva della copertina, può essere letto anche “Recostrunction of the Fables”.

Anche questa di Alex è una fiaba di ricostruzione, di (ri)formazione, come dice la quarta di copertina e, al contempo, la ricostruzione di una fiaba,  la nostra Più vicina alla realtà, fatta di imperfezioni e di cadute, di giornate no e di giornate sì, di personaggi che hanno mille luci e mille ombre, anime irrisolte che cercano un lieto fine, che a volte arriva e altre no, ma che sono disposte a mettersi in gioco, malgrado tutto, anche inconsapevolmente. Una fiaba moderna, questa narrata nel libro, un percorso quasi catartico ma umanissimo quello che con grazia Alex Capuozzo descrive, e che sembra voler dire “Possiamo farcela”.

C’è dunque un universo di possibilità in “Risorse Umane”. I personaggi del libro sono malinconici, irriverenti, dispettosi, complicati, intensi, dolci, adorabili rompiscatole e mine vaganti. Tutti, a loro modo, inguaribili sognatori. Persino quelli più “cinici” (Ma lo sono davvero? Ai lettori il compito di scoprirlo).

Ci sono armature da scalfire…ed ecco che il testo è davvero la ricostruzione di una vita. Quella del protagonista, Salvatore Rosetti. E di riflesso, anche la nostra.

La trama, nella sua apparente semplicità, arriva dritta al cuore.

Alla fine di una lunga storia dʼamore, Salvatore Rosetti decide di tornare a Napoli alla ricerca di una vita senza conseguenze. Seleziona personale per un’agenzia per il lavoro e ogni mattina si reca in ufficio percorrendo il lungomare in bicicletta. Un giorno, durante una sessione di colloqui, irrompe nel suo ufficio Teresa, una donna che gli chiede aiuto per sfuggire alle molestie che subisce dal suo capo. Gli eventi che ne seguiranno, spingeranno il protagonista alla ricerca delle verità possibili e inevitabilmente lo costringeranno a guardarsi dentro e rivivere i motivi delle sue scelte.

Con sensibilità, in questo romanzo, si affronta inoltre il problema della diversità che tormenta il protagonista e che lo pone di fronte a varie sfide. Non manca un omaggio a Napoli, città che ad ogni caduta diventa più forte, metropoli dalle strade perennemente affollate dove è necessario andare alla ricerca di scorciatoie. La stessa strategia che, senza rendersene conto, mette in atto Salvatore.

Ed allora il libro diventa pugno nello stomaco e carezza.

Perché siamo tutti “Absolute Beginners” come diceva David Bowie, viaggiatori in perenne cammino lungo un sentiero non lineare, fatto di deviazioni tortuose e a volte, per fortuna, sorprendenti.

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Laureata in Conservazione dei Beni Culturali e in Storia, sono giornalista pubblicista dal 2012. Ho da sempre una passione smodata per l'arte, la letteratura, i fumetti, il Sol Levante e per i voli pindarici. Mi definisco una sognatrice razionale.