Nella nostra notte, ogni frammento è un ricordo

A Carmela, ai sogni che verranno. Con amore

di Pia Castiello

I racconti della rubrica “Nella notte, ogni frammento è un ricordo”

” Duorme Carmè, o’ chiù bell’ da vita è o’ durmi’!”

Così cantava la mia mamma Carmela. Era una sognatrice la mia mamma, infatti ha sposato un bellissimo principe azzurro, il mio papà Luigi. Però dopo sette figli ha dovuto fare presto i conti con una realtà diversa, come del resto tutti quanti noi. Chi non ha mai sognato? Chi non lo fa ancora? Guai a non riprovarci sempre ed abbandonare i nostri obiettivi, sarebbe la fine! La mia mamma, dicevo, era solito farlo, dopo i primi figli e nonna e zii a carico( che poi non ho mai capito se eravamo noi a a essere a carico loro o viceversa? Boh! )

N’ zomma’ eravamo una folla! Doveva accudire tutti noi e per lei non aveva mai tempo. Nell’immediato dopoguerra la lavatrice se la poteva permettete solo chi era benestante- Così, come tante donne del tempo, anche la mia mamma i panni doveva lavarli a mano sul lavatoio. Che fatica facevano poverine le nostre mamme e le nostre nonne! Facevano tutto a mano, una volta. Mi ricordo che soffrivamo il freddo e dovevamo scaldarci con un piccolo braciere, dove una volta ci sono anche finita col piede dentro bruciandomi con i carboni ardenti. Malgrado la stanchezza, mamma trovava il tempo anche di cucire qualche vestitino quando finalmente il mio papà riuscì a comprarle una macchina per cucire, quella è stata una vera benedizione per lei che da bambina aveva imparato a farlo presso una sarta.

Una volta, mi ricordo che dovette sacrificare una tenda x farci dei vestitini a noi più piccole, infatti vestivamo tutte uguali! Quindi, non le restava che rifugiarsi nei suoi sogni che la staccavano un po’ dalla fatica odierna, “duorme’ Carme”…

La mia mamma quando ormai eravamo tutti grandi e il mio papà già non c’era più, certe volte mi parlava dei suoi sogni e del suo passato e mi diceva spesso che papà era talmente bello che lei si incantava a guardarlo e a disegnare con le sue dita sui tratti del suo volto come impregnarli per sempre nella sua memoria quando lui non c’era, perché spesso restava fuori per lavoro. Lei sapeva bene che papà era troppo bello e le donne lo divoravano con gli occhi e non solo! Era una sognatrice la mia mamma e mi chiedo solo ora perché non ci pensiamo mai ai loro sogni mancati? A quelli rimasti accantonati per sempre nei loro cuori… Cosa sognavano? Mi diceva spesso che avrebbe voluto che almeno uno dei suoi figli avesse realizzato un po’ di quello che lei desiderava fare…

Io qualcosina ho realizzato mammina e a ogni piccolissimo successo avrei voluto condividerlo con te, ma tanto tu da lassù li segui lo stesso. Però ora sono un po’ a terra mamma, ” O’ chiù bell’ da vita è o’ durmi'” Ma io voglio sognare da sveglia mammà! Vienimi a svegliare col tuo caffè e permettimi ancora di sognare ad occhi aperti, perché o’ chiù bell’ da vita è realizzarli i sogni e noi ne abbiamo ancora tanti ❤💋🌹💄☀

PS… “La mia mamma” è volutamente ripetuto perché la parola mamma è a chiù bella che esiste.

Pia Castiello

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Laureata in Conservazione dei Beni Culturali e in Storia, sono giornalista pubblicista dal 2012. Ho da sempre una passione smodata per l'arte, la letteratura, i fumetti, il Sol Levante e per i voli pindarici. Mi definisco una sognatrice razionale.