Nella nostra notte, ogni frammento è un ricordo

Rosso (composizione astratta semiseria dell’artista pindarico)

Rosso

Il colore di una passione. Incerta, prende forma tra le pieghe di una tiepida primavera, seguendo le tracce di un cappello sospinto dal vento.

Rosso

È la reminiscenza platonica

di foglie di acero e di labbra che sussurrano

le parole del tempo

e quelle del cuore

(Si fondono sempre nel rosso)

Caos e armonie

le dicotomie dellʼuomo

Rosso

Il colore del tormento che non puoi evitare

Come una rapsodia  

ti trascina

nel più tenero degli abissi

Rosso

Suggella una bizzarria dischiusa tra le ciglia di una ragazza che sogna

Il sangue

La vigoria

Il dar vita a una salma

Il rituale perfetto

Ocra cremisi e mammut nella grotta di Lascaux

Il gioco dellʼArte che si ripete

(e noi usciamo da quella caverna per cercare una nuova storia)

Rosso

 È la firma di Tiziano

Il segno di Hopper

La bocca malinconica della musa di Modigliani

Lʼabbraccio di Klimt

I cavalieri di Kandinsky e i sentieri di Mirò

Il marchio del vampiro

LʼAlfa e lʼOmega

Rosso

Ricorda un istinto primordiale

Stromboli

Magma infernale

Fuoco e tenebre

che disegnano la linea sinuosa del Vesuvio sterminatore

e sigillano Pompei addormentata nel suo incanto

Rosso

Evoca nella mia memoria un campo di fragole al volgere della sera

Tra i papaveri al sole

scivola il tuo profumo

E siamo già oltre

Rosso

É il trucco di un baro

rivenduto a una megera

Ruffiana

ti dice quello che vuoi sentirti dire

e ti ritrovi più povero 

Rosso

É come un rumore insistente

Di suonatori di liuto e di musici erranti

tra i vicoli di una città agitata

É suadente

come il jazz caldo nelle notti di luglio

 come il grido di una fanfara

e la banda di paese

Rosso

È un simbolo

Geometrico

Filosofico

Esistenziale

Estetico

Letterario

È la parabola a due facce

dellʼAngelo che prende e che dona

Racconta di un istante

o  di un eterno ritorno

allo stesso modo

senza prendersi troppo sul serio

Rosso

È un numero

il cinque meno due

Inchiostro simpatico che sigla

una formula alchemica

un segreto

una pozione magica

un antidoto

Rosso

È quello che ci vuole per dipingere bene una scena!

È un incontro imprevisto

come suggerisce beffarda la carta degli amanti

Sotto la pioggia

al chiaro di luna

nel riflesso di un treno in partenza

in arrivo

nellʼultimo sole dellʼestate

Rosso

È una tinta che non vuole essere definita

Non accetta verdetti

e sorride del capriccio crudele della bella Turandot e delle disfatte benedette

É come una divinità antropomorfa

Ha lʼaspetto di una donna

ma non ricordo più il suo nome

Forse Cabiria…

Cammina tra noi mortali come un esule

Si stanca presto delle nostre disgrazie e si trasforma in un gatto

Lo incontri per strada

i suoi occhi di ametista scivolano nei tuoi

e ti ritrovi in catene

Rosso

 Non chiede

si concede

E nella sua arroganza cromatica ti offre un buon consiglio

 ʻʻSono quello che sono e non chiederò scusa per questo!ʼʼ

Rosso

Colora il futuro anteriore di una bambina

e rende più appariscente la grazia creata in una preghiera

e una soltanto

che sembra dirti

 ʻʻNon ti arrendereʼʼ

Rosso

È tutto e il suo contrario

Rappresenta parole a caso

Il nulla

Chiave di volta

Oscura predizione

Responso capovolto

Rosso

 È come fumo mistico

Lo scherzo di uno stregone burlone

Un Genio irriverente

che fugge via senza un perché dal suo padrone

Labile canaglia come lʼAmore

E per questo indimenticabile

Cambia forma

Cambia pelle

Si trasforma in una principessa vestita di stracci

per sedurre un povero sventurato (lo è davvero?)

Bussa alla sua porta

in una notte di novembre

‘‘Sono una fanciulla indifesa che è stata derubata. Lasciami entrare, sono tanto stancaʼʼ

Si è sempre stanchi dopo una sventura, chissà perché!

E il malcapitato accetta quella richiesta…

Chi è questo elemento estraneo

ad una siffatta narrazione illogica?

Si chiede

ormai desto

lʼartista pindarico

Non ha una risposta

 Perbacco, il quesito è enigmatico come unʼopera surrealista!, pensa

Ma qualcuno ha bussato anche alla sua di porta

Che ironia della sorte!

Lʼartista lo sa che quello di fronte a lui

è un inganno

un espediente narrativo

un ossimoro

Tuttavia, aspetta da una vita

 quella chimera

Sconfitto

 alza le braccia sornione

 ‘‘Se fosti strega

avvelenatrice alla corte di un Re

damigella menzognera

esploratrice di oceani insondabili

incantatrice

ladra

dissipatrice

di eredità e di virtù altrui

ballerina crudele sulle orme della perduta Salomè

narratrice sopraffina

 così sia

Non posso più resistere

Danza

Danza con meʼʼ

E precipitiamo di nuovo nel vespro immortale delle ombre di Lascaux

Eleonora Belfiore

Immagine: W. Kandinsky, Con e contro (1929)  

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Laureata in Conservazione dei Beni Culturali e in Storia, sono giornalista pubblicista dal 2012. Ho da sempre una passione smodata per l'arte, la letteratura, i fumetti, il Sol Levante e per i voli pindarici. Mi definisco una sognatrice razionale.