Cultura - Il viaggio dell'Eremita

In occasione della Festa dei nonni, presentazione al Pan di Napoli del libro “Le lanterne delle fate” di Mirella D’Orsi, edito dalla Turisa Editrice

Il 2 ottobre si celebra la festa dei nonni. In Italia, è stata istituita con la legge n.159 del 31 luglio 2005. Si tratta di un riconoscimento importante, un giusto tributo per quelli che possono essere considerati, a tutti gli effetti, i veri pilastri della famiglia e della società. Ora più che mai. Il loro amore, la loro costante dedizione, il bagaglio di vita e di preziosi consigli da trasmettere ai nipoti, di generazione in generazione, restano per sempre e vanno oltre il tempo “terreno”.

E non poteva esserci giorno più emblematico per la presentazione al Pan di Napoli del libro “Le lanterne delle fate” di Mirella D’Orsi, edito dalla Turisa Editrice. Un’opera che, alternando pagine familiari intime di rara bellezza a digressioni letterarie di ampio respiro, ricche di spunti sociali, storici e culturali, celebra le nonne, le fate gentili che albergano per sempre nei nostri cuori e educano – come dice l’autrice – i bambini, cittadini di domani.

Il testo è arricchito dalle testimonianze dirette di nonne intervistate con garbo e pertinenza dalla scrittrice.  Le storie di nonna Monica,  Luciana,  Pia,  Diamante, Adele, Annamaria, Adelaide, Rosy, Dora, Angela e Bianca costituiscono, così, per il lettore, la tela ideale di ricordi e di vissuti comuni che lo riportano indietro nel tempo, accarezzando idealmente per un istante un mondo più genuino che si credeva perduto.

Con Mirella d’Orsi erano presenti: Luigi Mollo, sociologo e scrittore, Eva Monteforte, psicologa e psicoterapeuta, Carmela Politi Cenere, scrittrice e presidentessa del Premio Letterario Emily Dickinson. La presentazione è stata moderata dalla giornalista Tiuna Notarbartolo, che ha fortemente voluto questo evento letterario, convinta sostenitrice del valore salvifico della cultura e del ruolo sociale insostituibile dei nonni,  una presentazione impreziosita dalle letture dell’attrice Liliana Palermo, in una delle location più prestigiose di Napoli.

“Poche parole, un mondo infinito. Il biglietto, accompagnato da tre stupendi girasoli, è stato un dono dei miei tre nipoti. È stato forse in quel mo mento che questo libro ha cominciato a prendere forma nella mia mente. È una storia d’amore, un racconto di vita e di vite, la mia storia, la storia di un sentimento che non ha eguali. Nonne e nipoti, sono loro i protagonisti. Che cosa lasci in questo mondo, se non hai amato? Ho scelto, ancora una volta, di descrivere un universo tutto al femminile, perché prima ancora di essere nonna, io sono donna: è la mia prospettiva, la mia chiave di lettura delle relazioni sociali e la dimensione che, nello specifico, qui desidero approfondire. Il mio intento, in primo luogo, è quello di descrivere un percorso esistenziale, il mio, per dare testimonianza di un vissuto, in una sorta di diario intimo, personale; in secondo luogo, attraverso la raccolta di storie di vita, desidero dare voce, forma e colore ad altre donne, altre nonne, altri amori sconfinati, tutti unici e irripetibili. Il rapporto della nonna con i nipoti, a ben guardare, offre tantissimi spunti di riflessione sul ruolo della donna che, come una crisalide, muta forma, cresce, evolve, da bruco diventa farfalla e incanta con il suo volo”.

Inizia così, con una riflessione intima e pregna di significati  Le lanterne delle fate”.

Un rapporto speciale quello che lega i nonni ai nipoti. Oltre il tempo e oltre i cambiamenti della società, come ha spiegato durante l’evento l’autrice, che riesce a descrivere con rara sensibilità la bellezza di un rapporto unico, celebrato da poeti, scrittori e pittori e che culmina nella leggenda thailandese delle lanterne che le fate offrono alla Fata Madre in cielo come auspicio di prosperità e di serenità per i bambini.  

Un legame che offre sempre nuovi spunti, perché – nel bene e nel male – come ha giustamente affermato Luigi Mollo nel suo intervento, le nostre radici fanno parte di noi e ci determinano. L’Amore puro e disinteressato, ha detto bene Carmela Politi Cenere, caratterizza l’essere nonna o nonno, un sentimento che si offre senza pretendere nulla in cambio. Con il sogno ideale di un mondo migliore e di una rinascita sempre possibile, ha sostenuto infine la dottoressa Eva Monteforte in chiusura del suo intervento. I nonni offrono tutto questo e molto di più.

La nonna è bruco, crisalide e farfalla, racchiude – attraverso questa metafora – l’essenza di una Donna. Una serata di alto profilo, balsamo per il cuore in questi giorni convulsi.

Un’opera sentita, scritta con il cuore e che si sente sulla pelle, e attraverso vissuti personali, come quello della sua autrice e di altre nonne evoca immagini di un mondo autentico e genuino. Il racconto di un’avventura che si dipana attraverso generazioni diverse e accoglie la vita nella sua essenza più profonda. E al centro di questo dipinto, loro, le nonne, fate gentili che guidano i bambini e aiutano a trasformarli negli uomini e nei cittadini di domani.

Un regalo prezioso da donare ai propri nipoti.

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Laureata in Conservazione dei Beni Culturali e in Storia, sono giornalista pubblicista dal 2012. Ho da sempre una passione smodata per l'arte, la letteratura, i fumetti, il Sol Levante e per i voli pindarici. Mi definisco una sognatrice razionale.