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Il blog no, non lʼavevo considerato…

Intro

Questa è la storia del blog EleArt – La kokeshi blu, una ‘‘missionʼʼ, si spera non ‘‘impossibleʼʼ. Come vuole il funambolico Cappellaio Matto partorito dalla fantasia di Lewis Carroll e reso immortale dal genio di Walt Disney, quando si racconta una storia, occorre iniziare dal principio. Un concetto facile facile e pur tuttavia mai lineare o davvero semplice (Ah, la saggezza inascoltata delle fiabe… quanto sarebbe diverso il corso della Storia, se lʼ uomo non si fosse distaccato dagli insegnamenti del mondo incantato!) E, allora, iniziamo introducendo, ladies and gentlemen, lʼautrice di questo blog .

About me

 Laureata in Conservazione dei Beni Culturali e in Storia, sono giornalista pubblicista dal 2012. Ho maturato una serie di esperienze lavorative, alla ricerca perenne della stabilità economica, non ancora giunta. Eppure, continuo a non arrendermi. Sono sempre in ritardo, come il Bianconiglio, e in direzione ostinata e contraria, come affermava invece De André. Amo scrivere e descrivere quello che Graham Greene chiamava il ‘‘fattore umanoʼʼ. Nutro sin da piccola una passione smodata per lʼarte, la letteratura, i fumetti, il Sol Levante e i voli pindarici.  Per questo, mi definisco una sognatrice razionale.

Alla scoperta di EleArt – La kokeshi blu

Lʼidea di EleArt- La kokeshi blu nasce dal desiderio di riscoprire e far riscoprire la Bellezza.  Un intento ambizioso e di certo non esaustivo, che è anche la risposta irriverente ai tanti blogger – spesso giovanissimi e ahimè viziatissimi – che cavalcano e alimentano lʼonda dellʼ horror vacui, degli insulsi oggetti feticcio prodotti in angoscianti serie parossistiche, simboli esasperanti ed esasperati di una società completamente allo sbando, che ha dimenticato il valore dellʼArte. Una colpa ancora più deprecabile se volgiamo lo sguardo all’orticello sofferente di casa nostra, visto che lʼItalia detiene, da sola, la maggior parte dei beni culturali del mondo! Lʼarte chiede il nostro supporto per unʼinversione di rotta, senza la quale rischiamo di perderci definitivamente.

Così, suddiviso in categorie, dedicate allʼarte, alla cultura e allʼattualità, con alcune mirabolanti incursioni nelle mie avventure letterarie, in un castello un po’ malefico dove attende  i lettori una spietatissima regina oscura (ma lo è davvero, cattiva?),  e tra le stelle, questo blog è lo spazio di un sogno che comincia con la metafora di una graziosa pupa. La kokeshi.

Dal Giappone con furore

La kokeshi è la tradizionale bambola di buon auspicio in legno del Sol Levante. E’ un simbolo di rinascita. Di amore. Di prosperità. Contro la cattiva sorte che non concede requie. Il procedimento che porta alla creazione di questo piccolo capolavoro artigianale, è semplice ma lungo e scrupoloso. Come si conviene alle cose davvero importanti. A questo punto, devo rivelare ai lettori che il blu non è il mio colore preferito, eppure l’ho scelto ugualmente come filo conduttore del blog. Il motivo? In Giappone, questo colore rappresenta la caducità delle cose e, con essa, lʼinevitabile melanconia, lʼevoluzione insita nella transitorietà, lʼetà giovanile, ciò che è ancora acerbo e in divenire. Un po’ come il cammino dellʼEremita, la carta dei Tarocchi – altra mia grande  passione – associata, forse non casualmente,  al mio segno zodiacale (Vergine). Soprattutto, il Blu è Donna.

Le ragazze di EleArt

Già, le donne!! Cosa sarebbe il mondo senza di loro! Può sembrare strano che sia proprio una di loro a celebrare il loro fascino. Anche questa è una mia piccola provocazione. Troppo spesso, noi donne non riusciamo a fare squadra, siamo nemiche, implacabili  ‘‘lupiʼʼ le une delle altre. É tempo di invertire anche questa rotta!

Come le donne furono al centro della produzione artistica di Amedeo Modigliani – a cui dedico un mio disegno (che si ispira ad una delle sue opere più belle) e il titolo della sezione dei racconti -, allo stesso modo lo sono nella mia produzione artistica e letteraria. Eccentriche, complicate, ironiche, coraggiose, sognatrici e spietate, le mie donne sono Dee deliziosamente imperfette e, per questo, umanissime. Amo immaginare per loro mille storie possibili.

Credits e dintorni

E concludendo, i ringraziamenti…

Innanzitutto, un grazie a mia sorella Sara,  piccola ma non troppo webmaster in erba ed esperta in sogni grafici. Senza i suoi consigli tecnologici, mi sarei letteralmente smarrita nella Rete!  Resto umilmente ancorata al mio piccolo mondo analogico, ma so che i tempi cambiano. Come raccontava splendidamente Bob Dylan in una nota canzone.  Un grazie allo staff di Altervista che mi ha gentilmente questo spazio per la realizzazione del blog EleArt- La kokeshi blu. E, last but not least – come dicono gli Americani –  gli amici che hanno supportato con affetto la nascita di questa bizzarra creatura, venuta al mondo fra mille paure, incertezze ma anche inseguendo la promessa salvifica di un tempo migliore. Per tutti noi. Così, dedico questo blog a chi, dietro le quinte, mi ha aiutato a spiccare il volo, incitandomi a non dimenticare la grande lezione di un antico proverbio nipponico: cadere sette volte, rialzarsi lʼottava.  E infine, ringrazio me stessa. Per ciò che sono. Malgrado tutto. E tutti. E ora che gli Arcani sono stati svelati, non mi resta che augurarti, o grazioso viandante, buon viaggio nei domini fuori dal tempo della kokeshi blu! Che sia per un minuto o per unʼora, sei il benvenuto!

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Laureata in Conservazione dei Beni Culturali e in Storia, sono giornalista pubblicista dal 2012. Ho da sempre una passione smodata per l'arte, la letteratura, i fumetti, il Sol Levante e per i voli pindarici. Mi definisco una sognatrice razionale.