Cultura - Il viaggio dell'Eremita

“La tenuta dei melograni”, il nuovo romanzo di Enza D’Esculapio

“La tenuta dei melograni” di Enza D’Esculapio racconta magistralmente una storia che si dipana tra le pieghe di un passato che non vuole riposare in pace.

Prende l’avvio da questo spunto, questo romanzo di amore e di struggenti passioni che regala uno spaccato socio-culturale rigoroso, edito da Homo Scrivens.

In una Napoli imbiancata dalla grande nevicata del 1956, così ben immortalata dalla compianta, amatissima, Mia Martini, la protagonista, Brigida Chiaramonte, duchessa D’Acquaviva, ripercorre le vicissitudini della sua nobile famiglia, fra segreti, lutti e amori impetuosi.

Filo rosso di questi episodi la forza indomita delle donne, la loro capacità di reinventarsi e di scoprirsi ogni volta.

Dopo “La torre d’avorio” e “L’ultimo sposatore”, con “La tenuta dei melograni” Enza D’Esculapio torna a incantarci con il fascino delle sue storie senza tempo.

Il melograno, che racchiude un succo dolcissimo nonostante l’asperità esteriore, diventa la metafora di un percorso al femminile, fatto di continue rinascite.  E di debiti che si contraggono con il destino.

Un romanzo che si sviluppa come una tragedia in due atti. E al centro loro, Ginevra e Brigida, madre e figlia, due donne che dovranno lottare e compiere scelte dolorosissime per riaffermare loro stesse e per permettere alle donne che verranno di seminare la speranza. Un messaggio che oggi più che mai è attuale.

Con uno stile avvincente ed immediato, la scrittrice rende facile ed immediata la comprensione di alcune tra le pagine più emblematiche del nostro Mezzogiorno.

Ma “La tenuta dei melograni” è soprattutto la storia di un tradimento, di un amore che non viene ricompensato, della lotta di donne comuni ma al contempo straordinarie per l’emancipazione, malgrado l’ineluttabilità di quel destino che gli antichi ben conoscevano…

Così il romanzo tocca le corde più profonde del cuore e regala, attraverso la rigorosa descrizione di uno spaccato sociale e storico del Sud, una storia sul dolore e sulle ferite dell’animo.

Sullo sfondo, come un refrain ineluttabile un’ancestrale nenia siciliana che sancisce lo scorrere del tempo nella suggestiva tenuta dei melograni, dove tutto inizia e tutto idealmente finisce, e passato e futuro si fondono in una danza di straziante bellezza.

Un libro da leggere tutto d’un fiato.

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Laureata in Conservazione dei Beni Culturali e in Storia, sono giornalista pubblicista dal 2012. Ho da sempre una passione smodata per l'arte, la letteratura, i fumetti, il Sol Levante e per i voli pindarici. Mi definisco una sognatrice razionale.