“Come il mare”, l’inno alla vita di Stefania Papa

Ci sono libri che pur trattando argomenti non semplici e dolorosi, riescono a toccare le corde del tuo cuore e donarti speranza. “Come il mare” di Stefania Papa (Graus Edizioni) è uno di quelli.

Il testo è il diario, personale e collettivo, di un dramma epocale. Con tocco lieve, l’autrice rievoca le prime fasi della pandemia da Coronavirus. Il  titolo, fortemente   evocativo,   si   ricollega   a   uno   dei   passaggi  più  emblematici dell’opera: “Come le onde del mare aggrediscono lo scoglio e nel tempo lo rendono sempre diverso, lasciando dei solchi visibili nella roccia e dati dall’acqua, così i nostri cuori e le nostre anime non potranno mai tornare a essere come erano prima…”.

La pandemia, che ci ha sorpresi e travolti nel marzo 2020, è dunque al centro di un libro intenso e struggente. Un diario personale che nasce dal bisogno di raccontare e di raccontarsi.

Stefania Papa, educatrice presso numerose comunità per minori, registra i fatti che accadono con sincerità e trasporto, soffermandosi, in particolar modo, sugli effetti psicologici devastanti di questo evento. Dopo le incertezze iniziali   e   le   mille   paure,   il   percorso   di   accettazione   dell’autrice   porta   al riconoscimento di un cambio definitivo e radicale nella vita quotidiana, vissuto con tenacia, perché “ciò che permette di andare avanti quando niente va bene non è l’amore per la vita, ma il coraggio e la speranza del domani”.

Non è facile parlare di un argomento così insidioso e che ha sgretolato le nostre certezze e ha consumato chi ha vissuto in prima linea la malattia. Stefania Papa ha  descritto con garbo la forza di chi si è dovuto reiventare per andare avanti. L’opera è un tributo alla vita vera che passa e scorre, con i suoi dolori e le sue gioie. I moti dell’animo sono ivi descritti con uno stile semplice e immediato.

ʻʻCome il mareʼ”  è soprattutto un testo che parla di futuro – in linea con la solarità e la forza della sua autrice – e un inno alla gioia di vivere malgrado tutto, alla possibilità di sognare ancora.

Tra dubbi, angosce e attese, il mare diventa allora metafora del nostro continuo divenire. 

Un testo  da donare e che ci invita a riconsiderare la nostra esistenza, cercando nuove prospettive e dando valore alle cose che davvero contano.​