ʻʻFILI D’ERBA si muovono nel ventoʼʼ, la nuova raccolta poetica di Giuseppe Schettini
È stato presentato a Trecchina, il 18 agosto, in Piazza Madre Teresa di Calcutta, ʻʻFILI D’ERBA si muovono nel ventoʼʼ di Giuseppe Schettini (Edizioni Efesto).
Una raccolta lirica intensa e unica nel suo genere, in dolce bilico fra passato e giorni che verranno.
L’evento, organizzato in collaborazione con la biblioteca Ottomarzo, rientra negli incontri letterari fortemente voluti dal Comune di Trecchina per unʼestate diversa, nel segno della cultura.
L’incontro è stato moderato da Lidia Orrico, docente di Storia dell’Arte. Sono intervenuti: il vicesindaco di Trecchina, Fabio Marcante, Salvatore Lovoi, giornalista de “Il Sirino”; Francesco Tommaso Armenti, maestro e poeta locale, l’architetto Giuseppe Sestili e Giovanni Schettini (Biblioteca Ottomarzo). Nel corso della serata, Maria Carmela Messuti ha letto alcune delle poesie più emblematiche della raccolta.
Con tocco leggero ma pregnante, Schettini affronta temi quotidiani e dunque essenziali: l’amore, la morte e la vita, la natura, con le sue stagioni e i suoi stupori.
Liriche semplici, quasi colloquiali, che proprio per questo motivo sanno toccare le corde del nostro cuore.
Scrive Giuseppe Leonelli nella prefazione: “È difficile, quasi impossibile staccarsi da questo libro che si rinnova su se stesso e ci blocca con frasi come quella che segue: ‘È il cuore, la sostanza o lo specchio? E lo specchio rimanda sostanza o solo immagine?’ ʼ’.
ʻʻFILI D’ERBA si muovono nel ventoʼʼ è una raccolta originalissima; nella sua brevità quasi nipponica, che richiama un mondo caro al suo autore, dispiega e manifesta narrativamente l’atto poetico stesso nelle sue componenti essenziali: l’attenzione al dato naturale e il legame complesso tra il segno e le cose.
I fili d’erba mossi dal vento diventano simbolo del senso di meraviglia che la Natura è ancora capace di destare negli uomini, malgrado i tempi bui e senza magia che stiamo vivendo.
Un testo che testimonia e conferma l’ampia ricchezza di contenuti cui lʼautore sa dar voce complice il sapiente uso di forme espressive eclettiche, rispondenti a quel particolarissimo estro creativo che nella poesia cerca soddisfazione e comunicazione del proprio mondo interiore.
Come spiega nell’introduzione lo stesso autore: ʻʻ…emergono note sulla natura, sull’essere umano, sulle convenzioni, sulla filosofia, sugli accadimenti storici, sulla scienza e su come tutte le parti convergano poi a costruire il nostro mondo ideale, il nostro mondo pratico, il nostro mondo vivo e senzienteʼʼ.
E sono parole in grado di restituire la vera essenza di quest’opera complessa.
Antonio Avenoso nella postfazione afferma giustamente che “i versi di Giuseppe Schettini provano a soffermarsi sulle molte astuzie offerte dalla poesia contemporanea, svolgendo una ricognizione emozionante per dimensioni e continuità”.
Resta costante e ugualmente imprevedibile la freccia del tempo che l’autore insegue con sorriso complice e che individua attimi fuggenti. Magari nello spazio di un bacio.
Un’antologia capace dunque di avvincere il lettore e di sorprenderlo a ogni pagina.
Non manca un omaggio a Trecchina, luogo del cuore di Giuseppe Schettini, un posto magico dove ʻʻfuturo-presente-passato tutto avvolge e tutto comprendeʼʼ, e un inno alla forza suggestiva di quel mare che ugualmente dà e toglie, ma è sempre oasi per il nostro ristoro.
Seguendo il ritmo imprevedibile delle onde scorre così anche la nostra vita.
E con essa, scorrono le parole “lasciate davanti all’eterno,/ parole piene di sapore di un terno./ Parole lanciate sulla ruota del lotto,/ parole dense di colore del matto”.
Un libro da custodire gelosamente.
Giuseppe Schettini è Ordinario di Campi elettromagnetici presso l’Università Roma Tre, dove svolge attività di ricerca e insegna dal 1998. Uomo di grande cultura e di raffinata sensibilità, ha mantenuto saldo il legame con le sue origini lucane e con il Sud in generale. Ha già pubblicato, con lo stesso editore, la silloge “Scritti brevi”.